martedì 11 agosto 2020

LA CRIOLIPOLISI

 





 

Sulla scia dell’attuale tendenza verso trattamenti soft, non invasivi e indolori, alcuni anni fa nacque la Crioterapia o Criolipolisi, la distruzione delle cellule adipose con il freddo. Non me ne sono mai dotato, sia per naturale diffidenza verso le novità estreme dell’ultim’ora sia per i pareri spesso negativi di chi si era sottoposto a tali trattamenti, spese non indifferenti e risultati troppe volte scarsi o nulli, tanto che solo il nominare la criolipolisi provocava smorfie molto eloquenti di disapprovazione. La tecnica prometteva la scomparsa di una discreta percentuale di cellule adipose per Apoptosi, cioè la morte cellulare senza infiammazione provocata dalle basse temperature. Ho sempre proposto liposuzioni molto soft con sonda a ultrasuoni, dove i risultati sono scontati perché il grasso viene materialmente tolto all’istante.

Gli anni passano, la tecnologia progredisce, anche uno-due anni in questo campo sono un tempo lunghissimo e alla fine i risultati arrivano.

Ho deciso di offrire questo tipo di trattamento dopo avere visto i risultati. Non solo, è l’unica tecnica che permette di trattare il grasso viscerale che neppure una liposuzione può fare perché questa si limita al grasso sottocutaneo.

Il trattamento è assolutamente confortevole, dura circa quaranta minuti, privo di alcun rischio anche teorico, non è operatore dipendente. Lo strumento lavora da solo dopo il settaggio, nessun segno visibile anche subito dopo, integrato da un laser che riattiva il circolo cutaneo. Il singolo cuscinetto è risolvibile anche in unica seduta mentre per zone più estese ne possono servire più d’uno a cadenza mensile.

Non è una alternativa assoluta alla liposuzione. La differenza è che la liposuzione asporta tutto il volume, grasso e impalcatura fibrosa, questo solo le cellule adipose inducendo una temperatura in profondità di – 10° C che non ha riscontro sulla superficie cutanea, ma che in compenso riduce anche il grasso viscerale senza il minimo disagio e una riduzione di volume complessivo ragguardevole con costi completmente diversi da una liposuzione senza neppure il buco di un ago. In foto degli esempi eloquenti.


martedì 14 luglio 2020

COME E' FATTO IL GRASSO E COME TRATTARLO


Questo post vuole essere una lezioncina che corregge la

 disinformazione dilagante sul grasso e sui metodi per eliminarlo.

Chi si rivolge al medico per eliminare il problema del grasso 

superfluo si sentirà proporre a grandi linee questi tre gruppi di 

rimedi

- LA DIETA

- METODI FISICI O CHIMICI NON INVASIVI, 

Ultrasuoni attraverso la cute, iniezioni di fosfatidilcolina, 

criolipolisi, massaggi

- LIPOSUZIONE

Prima di tutto, come è fatto il grasso?
















Non è una struttura omogenea, ci sono 

le cellule che contengono grasso e un’impalcatura di tessuto

 connettivo, quello delle cicatrici per intenderci.

Semplificando lo si può paragonare a un grappolo d’uva. Ci sono

 gli acini, belli gonfi (di grasso) e c’è il graspo, l’impalcatura, che

 nel corpo umano è fatto di connettivo. 






             










Qualunque metodo non invasivo, come si usa dire oggi, agisce

 sugli acini, svuotandoli (dieta) o facendoli morire (gli altri metodi).

 La cellula adiposa muore anche con la dieta (una qualunque) dopo 

circa dieci anni, in modo fisiologico. Alla fine il massimo risultato

 sarà un grappolo d’uva senza acini, ma resterà il graspo che

 manterrà un certo volume. Le iniezioni di Fosfatidilcolina

 uccidono le cellule per necrosi e questo ha l’inconveniente di far 

aumentare un po’ la quantità di graspo perché innesca una

 infiammazione.


La liposuzione, al contrario, è l’unica tecnica che, in quanto non

 selettiva, asporta tutto il volume, sia gli acini che il graspo.





























Quello che resta è il minor volume possibile



Ognuno dei tre gruppi di trattamento ha dei PRO e dei CONTRO. 

Quello che è importante è che la scelta sia il più possibile

 consapevole.




mercoledì 27 novembre 2019

UN RINGIOVANIMENTO DEL VISO ASSOLUTAMENTE INNOVATIVO CON TECNICA MINIMALISTA

Minimalista nell’esecuzione, non nei risultati. Totale, mini, micro o parcellare, da adattare e adattabile ad ogni situazione ed esigenza.
Lo si esegue in studio perchè non è chirurgico, né poco, né tanto, non prevede l’impianto di materiali estranei, fili di trazione, di sostegno, di sospensione, suture elastiche o rigide, nessun impianto   come filler o Botulino, che non è un filler ma la gente crede che lo sia. Nulla di nulla. L’esecuzione dura solo pochi minuti dopo avere studiato con attenzione i punti da trattare. Al termine… pronti subito, senza nessun tipo di precauzione, di sole se d’estate o di alimentazione o di farmaci. Naturalmente non è stregoneria né io sono un pranoterapeuta. Questo è semplicemente il futuro della medicina estetica,  che permette anche una selezione di tutti gli abusivi e/o improvvisati che ci sono oggi nella professione perchè è necessaria una buona conoscenza dell’anatomia. I risultati oltre ad essere velocissimi da apprezzare sono anche stabili perchè strutturali come quelli chirurgici. La lassità cutanea, limite invalicabile ad ogni trattamento, non è più un problema, anzi, la attenua o la risolve andando a costituire le fondamenta di ulteriori trattamenti più di superficie della cute che sarebbe altrimenti refrattaria. Un po come la prima neve di Dicembre per le piste da sci, un buon fondo se non un trattamento unico e definitivo.

E’ chiaro che la pubblicità indiscriminata in tutti i campi, come in questo, troppo spesso ingannevole crea un effetto “al lupo, al lupo” assolutamente nocivo per una corretta informazione.














  
Il caso in foto mostra un prima e un dopo a distanza di circa un mese, anche se buona parte del risultato era apprezzabile immediatamente dopo. Si nota la buona definizione della mandibola e lo spianamento della ruga naso-geniena impossibile da ottenere con qualsiasi filler in quanto ormai nello stadio di cicatrice.
Il costo. Visto che   ormai è (cattiva) abitudine chiedere per mail come prima  (e a volte unica) informazione“quanto costa”, il costo è irrisorio anche se un conto è trattare una singola ruga o tutto il viso. Qualsiasi ulteriore informazione sarà fornita esclusivemente in colloquio privato in studio. Come sempre dovrebbe essere.





sabato 16 novembre 2019

HIFU TOP, EVOLUZIONE DEL LIFTING NON CHIRURGICO

Ho già parlato di questo strumento. Che ora si è evoluto. A fronte di un aumento considerevole della potenza d'azione è sparito ogni dolore nel corso dell'applicazione. Era necessario usare potenze piuttosto basse per non generare una fastidiosa sensazione di dolore quando usato al di sopra di una struttura ossea. Ora non c'è più. Si possono usare potenze discretamente più alte, massimizzare l'effetto tensore senza sensazioni sgradevoli.




Questo è il risultato di un'unica seduta, un prima e un immediatamente dopo. Si noti anche la scomparsa/riduzione delle borse sulle palpebre inferiori così come le rughe della marionetta. 


Un grosso limite dello strumento è che produce risultati tanto eclatanti che quando lo si vuole pubblicizzare suscita scetticismo; possibile, sarà vero? Sarà la solita trovata pubblicitaria? E' tutto vero. Poi naturalmente dove l'utenza è più evoluta e acculturata è più facile stabilire una finestra di dialogo. Una paz giorni fa mi ha espresso le sue paure. "Sarà pericoloso? Ma intanto ci penso" Frase standard per dire no, non mi fido. Lo strumento è innoquo e non saprei che cos'altro aggiungere se non che ho sottoposto a trattamento anche i familiari. Più di così.

Situazione di base prima del 1° trattamento



Immediatamente dopo il 1° trattamento





Altra paziente. Situazione PRE




Dopo 2° trattamento a distanza di circa 2 settimane




domenica 21 gennaio 2018

UNA RINOPLASTICA MINIMAMENTE TRAUMATICA

Sulla scia della moderna tendenza alla mini invasività, tanto nella chirurgia funzionale in genere e tanto più in quella estetica ho sviluppato la tecnica che di seguito vado a descrivere, evoluzione di quanto descritto da Tardy  (Boston Univ). 
La rinoplastica è uno di quegli interventi molto ambiti e richiesti ma che spaventano maggiormente per le sequele post operatorie. Ecchimosi, gonfiori vistosi, tamponamento nasale; tutte cause di esclusione dalla vita sociale, oltre a rivelare al mondo quello che la maggior parte dei pazienti non vogliono: essersi sottoposti a un intervento di chirurgia estetica.
Nel corso degli anni si sono sviluppate tecniche che permettono di ridurre tali inconvenienti post operatori, anche se le vie di accesso chirurgiche sono sempre le stesse, le classiche incisioni di Goldman
Molto comode per il chirurgo che ha la possibilità di separare le strutture della punta dal resto del dorso e lavorare sulle due entità anatomiche separatamente. Questo tipo di accesso non è particolarmente traumatico, anzi. Comporta però la necessità di una maggiore quantità di suture, la permanenza per mesi di un indurimento dietro la punta del naso, gonfiore e, in alcuni casi, la lesione della valvola nasale con conseguenti difficoltà respiratorie correggibili (in parte) con un secondo intervento.
Una alternativa è la rinoplastica cosiddetta aperta, molto usata soprattutto da chi ha poca esperienza di anatomia nasale che permette un'unica incisione intercartilaginea, ma non paramarginale lasciando immutato il rischio di lesione della valvola nasale.


Il limite di questa tecnica è la cicatrice alla base della columella che può restare evidente anche per anni, ed è un grave inestetismo.
Dopo quasi quarant'anni che mi dedico a questo tipo di chirurgia penso di avere abbastanza esperienza per sviluppare qualcosa di alternativo. Non certo di rivoluzionario, per carità. L'assenza di reali, importanti novità fino ad oggi è ampiamente giustificata dal fatto acclarato che non c'è più molto da dire di nuovo su come eseguire una rinoplastica. E in quest'ottica quello che vado a descrivere può essere effettivamente una novità.
Partendo dal concetto lapalissiano che meno incisioni si eseguono minore è il traumatismo, sugli ultimi circa quaranta interventi, fino ad oggi, ho sperimentato l'incisione paramarginale come unica via di accesso.
Questo approccio può far sentire il chirurgo lievemente a disagio in un primo momento. Disagio più psicologico che altro, dato dall'abitudine  all'accesso classico che da' un'ampia esposizione del campo operatorio. In realtà, avendo sufficiente dimestichezza con l'anatomia, da questa unica via è possibile accedere a tutte le strutture desiderate, apportando qualunque tipo di correzione, nessuna esclusa. Per piccole correzioni equivale ad una via extra-mucosa, realmente atraumatica. In più non interessa la valvola nasale eliminando il rischio di deficit respiratori nasali. Non comporta infiltrazioni dure, edematose nella zona di passaggio tra punta e dorso, non ci sono raccolte fastidiose di croste ematiche e le fosse nasali, ad una ispezione post operatoria appaiono integre, libere da fenomeni infiammatori tipici del processo di riparazione. La sutura finale è molto più semplice, veloce e agevole e tutti i fenomeni post-traumatici tipici o sono assenti o ridotti ai minimi termini. Per quanto non abbia mai osservato complicanze emorragiche o infettive (non solo io, naturalmente), riducendo le dimensioni degli accessi chirurgici si riducono anche questi fattori di rischio pur se teorici
Può sembrare che una dimensione tanto ridotta della breccia chirurgica limiti le possibilità del chirurgo. Non è così.



Naso a sella tipicamente negroide. Con la tecnica descritta ho inserito un innesto di cartilagine prelevato dalla conca auricolare di generose dimensioni dopo avere modellato e innalzato la punta



La foto sopra mostra l'assenza di traumatismo nelle fosse nasali in II giornata.




Risultato finale. La foto si riferisce alla VI giornata dall'intervento, visibili i residui di colla del cerottaggio. E' visibile anche l'esito cicatriziale sul prolungamento retrocolumellare dell'incisione paramarginale.








L'assenza di traumatismo è documentata anche in questo caso, dove è stata eseguita una rino-settoplastica completa di osteotomie mediane e laterale e dove si apprezza la stessa incisone di accesso. 
L'immagine è stata presa in VI giornata alla rimozione dello splint contenitivo e del cerottaggio.
Naturalmente sono stati usati anche altri accorgimenti per evitare edemi ed ecchimosi, ma l'unica via di accesso ha facilitato il risultato.

martedì 4 aprile 2017

CAV CELL, LIPOSUZIONE NON CHIRURGICA O LIPOEMULSIONE. LA LIPOSUZIONE SENZA CANNULA

La liposuzione, quella che tutti intendono quando viene nominata appartiene ormai alla storia. Esiste solo come concetto, ma la sua esecuzione è profondamente cambiata nel volgere di alcuni anni. Siamo passati dalla Liposuzione con grosse cannule che trituravano e aspiravano il grasso alla Lipolaser, più solft ma ancora insoddisfacente come pure alle cannule a rediofrequenza che ho usato e abbandonato. Dire "La liposuzione? Oddio no, ho paura" ormai non ha più senso. Chi avesse paura si cerchi un motivo diverso per avere paura, i (pochi) incidenti che potevano verificarsi sono storia passata. Le complicanze erano legate alla fase di triturazione e aspirazione del grasso realizzata in un unico tempo. Oggi non c'è nemmeno più una triturazione, con lividi, ematomi e avvallamenti del tessuto. Il progresso è stato avere separato le due fasi tanto da rendere l'aspirazione del grasso addirittura facoltativa. Esiste uno strumento che con una sonda di 1,8 mm di diametro, da un unico, puntiforme ingresso realizza rapidamente lo scioglimento del grasso e di tutta la sua impalcatura fibrosa rendendolo simile a un gel. Una tecnica, nuova ed entusiasmante, che coniuga tutto quello che ogni paziente idealmente vorrebbe per eseguire l'eliminazione del grasso. Niente chirurgia, niente cannule   , nessun dolore, nessuna guaina di contenzione, nessun livido, nessun periodo di inattività, nemmeno un'ora, tutto in unica seduta e a prezzi da un terzo alla metà di una qualsiasi altra liposuzione. Sembra fantascienza ma è pura realtà. Tante mi chiedono: "Ma funziona?". Funziona perchè non può non funzionare. E' come lasciar cadere un uovo per terra e chiedersi se si romperà. Il tessuto adiposo esposto direttamente ad emissione ultrasoniche di forte intensità si liquefà all'istante. Se si decide di aspirarlo (e lo faccio sempre) si usa una cannula sottilissima, da 3 mm, che lo aspira come fosse un aspirapolvere, senza i famosi frenetici movimenti di avanti e indietro. Non restano segni visibili né ecchimosi. Tutta la procedura richiede non più di due ore dal Buongiorno alla paziente all'Arrivederci. 
Non è necessaria una sutura perchè l'accesso, unico, è talmente piccolo (poco più delle dimensioni di un ago) che basta un cerotto per un paio di giorni. Se la cute è rilassata si lascia riassorbire ed eliminare l'olio per vie naturali, nell'arco di alcune settimane, evitando che collassi e abbia il tempo di adeguarsi al minor volume. L'emulsione viene completamente riassorbita ed eliminata, a differenza del grasso triturato dal laser o dalla radiofrequenza che oltre a produrre fibrosi tende a ricondensarsi  lì dove si trovava. Se invece la cute è giovanile e tonica si può anche aspirarne una parte e velocizzare il raggiungimento del risultato finale. Tutta non è aspirabile perchè una percentuale di cellule adipose muore per apoptosi dopo alcuni giorni e aspirare tutto con una cannula va contro le intenzioni della metodica. Madre natura funziona meglio della tecnologia. Il principale pregio di questa tecnica è che la sonda non produce tunnel come qualsiasi cannula da aspirazione fa, ma scioglie il grasso in modo uniforme. Che è il migliore in assoluto fra tutte le altre tecniche perchè viene rispettato il sottocute, non ci sono inestetismi cicatriziali o aderenziali. L'area trattata conserva un aspetto morbido e naturale come se non ci fosse stata alcuna manovra ed è anche per questo che non servono pancere nè ogni altro tipo di bendaggio compressivo. Alcune pazienti mi raccontano di avere giocato a tennis nella stessa giornata o di avere fatto giri in bicicletta, incredibile! In ogni caso tutte al termine del trattamento tornano immediatamente alle loro occupazioni. 
La bontà della tecnica è testimoniata anche dal crescente numero di pazienti che si aggiungono alla lista, potendo evitare di fare i conti con l'estate che si avvicina. Non ci sono limitazioni di sorta.

Alcuni esempi.


Situazione pre-trattamento





Subito dopo il termine della procedura.


K




Trattandosi di un soggetto giovane, con cute tonica, si è proceduto a parziale aspirazione (peraltro modesta) del grasso di risulta. Fra alcune settimane sarà completamente modellata.










Risultato a circa venti giorni dal trattamento e a risultato definitivo non ancora acquisito

Situazione Pre


E dopo soli sei giorni


Un caso limite




Dopo alcuni mesi dall'unica seduta





Un caso molto semplice di una sportiva professionista che non riusciva a eliminare i fianchi





E' tutto molto semplice, forse banale e chi legge o ascolta tende a restare sconcertato e magari dubbioso, pensando che sia troppo facile per essere vero. E' ASSOLUTAMENTE VERO 

Informazioni personali

Viareggio, Lucca, Italy
Medicina e Chirurgia Estetica. Chirurgia testa-Collo, plastica, ricostruttiva, estetica, maxillo-facciale

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