martedì 14 luglio 2020

COME E' FATTO IL GRASSO E COME TRATTARLO


Questo post vuole essere una lezioncina che corregge la

 disinformazione dilagante sul grasso e sui metodi per eliminarlo.

Chi si rivolge al medico per eliminare il problema del grasso 

superfluo si sentirà proporre a grandi linee questi tre gruppi di 

rimedi

- LA DIETA

- METODI FISICI O CHIMICI NON INVASIVI, 

Ultrasuoni attraverso la cute, iniezioni di fosfatidilcolina, 

criolipolisi, massaggi

- LIPOSUZIONE

Prima di tutto, come è fatto il grasso?
















Non è una struttura omogenea, ci sono 

le cellule che contengono grasso e un’impalcatura di tessuto

 connettivo, quello delle cicatrici per intenderci.

Semplificando lo si può paragonare a un grappolo d’uva. Ci sono

 gli acini, belli gonfi (di grasso) e c’è il graspo, l’impalcatura, che

 nel corpo umano è fatto di connettivo. 






             










Qualunque metodo non invasivo, come si usa dire oggi, agisce

 sugli acini, svuotandoli (dieta) o facendoli morire (gli altri metodi).

 La cellula adiposa muore anche con la dieta (una qualunque) dopo 

circa dieci anni, in modo fisiologico. Alla fine il massimo risultato

 sarà un grappolo d’uva senza acini, ma resterà il graspo che

 manterrà un certo volume. Le iniezioni di Fosfatidilcolina

 uccidono le cellule per necrosi e questo ha l’inconveniente di far 

aumentare un po’ la quantità di graspo perché innesca una

 infiammazione.


La liposuzione, al contrario, è l’unica tecnica che, in quanto non

 selettiva, asporta tutto il volume, sia gli acini che il graspo.





























Quello che resta è il minor volume possibile



Ognuno dei tre gruppi di trattamento ha dei PRO e dei CONTRO. 

Quello che è importante è che la scelta sia il più possibile

 consapevole.




mercoledì 27 novembre 2019

UN RINGIOVANIMENTO DEL VISO ASSOLUTAMENTE INNOVATIVO CON TECNICA MINIMALISTA

Minimalista nell’esecuzione, non nei risultati. Totale, mini, micro o parcellare, da adattare e adattabile ad ogni situazione ed esigenza.
Lo si esegue in studio perchè non è chirurgico, né poco, né tanto, non prevede l’impianto di materiali estranei, fili di trazione, di sostegno, di sospensione, suture elastiche o rigide, nessun impianto   come filler o Botulino, che non è un filler ma la gente crede che lo sia. Nulla di nulla. L’esecuzione dura solo pochi minuti dopo avere studiato con attenzione i punti da trattare. Al termine… pronti subito, senza nessun tipo di precauzione, di sole se d’estate o di alimentazione o di farmaci. Naturalmente non è stregoneria né io sono un pranoterapeuta. Questo è semplicemente il futuro della medicina estetica,  che permette anche una selezione di tutti gli abusivi e/o improvvisati che ci sono oggi nella professione perchè è necessaria una buona conoscenza dell’anatomia. I risultati oltre ad essere velocissimi da apprezzare sono anche stabili perchè strutturali come quelli chirurgici. La lassità cutanea, limite invalicabile ad ogni trattamento, non è più un problema, anzi, la attenua o la risolve andando a costituire le fondamenta di ulteriori trattamenti più di superficie della cute che sarebbe altrimenti refrattaria. Un po come la prima neve di Dicembre per le piste da sci, un buon fondo se non un trattamento unico e definitivo.

E’ chiaro che la pubblicità indiscriminata in tutti i campi, come in questo, troppo spesso ingannevole crea un effetto “al lupo, al lupo” assolutamente nocivo per una corretta informazione.














  
Il caso in foto mostra un prima e un dopo a distanza di circa un mese, anche se buona parte del risultato era apprezzabile immediatamente dopo. Si nota la buona definizione della mandibola e lo spianamento della ruga naso-geniena impossibile da ottenere con qualsiasi filler in quanto ormai nello stadio di cicatrice.
Il costo. Visto che   ormai è (cattiva) abitudine chiedere per mail come prima  (e a volte unica) informazione“quanto costa”, il costo è irrisorio anche se un conto è trattare una singola ruga o tutto il viso. Qualsiasi ulteriore informazione sarà fornita esclusivemente in colloquio privato in studio. Come sempre dovrebbe essere.





domenica 21 gennaio 2018

UNA RINOPLASTICA MINIMAMENTE TRAUMATICA

Sulla scia della moderna tendenza alla mini invasività, tanto nella chirurgia funzionale in genere e tanto più in quella estetica ho sviluppato la tecnica che di seguito vado a descrivere, evoluzione di quanto descritto da Tardy  (Boston Univ). 
La rinoplastica è uno di quegli interventi molto ambiti e richiesti ma che spaventano maggiormente per le sequele post operatorie. Ecchimosi, gonfiori vistosi, tamponamento nasale; tutte cause di esclusione dalla vita sociale, oltre a rivelare al mondo quello che la maggior parte dei pazienti non vogliono: essersi sottoposti a un intervento di chirurgia estetica.
Nel corso degli anni si sono sviluppate tecniche che permettono di ridurre tali inconvenienti post operatori, anche se le vie di accesso chirurgiche sono sempre le stesse, le classiche incisioni di Goldman
Molto comode per il chirurgo che ha la possibilità di separare le strutture della punta dal resto del dorso e lavorare sulle due entità anatomiche separatamente. Questo tipo di accesso non è particolarmente traumatico, anzi. Comporta però la necessità di una maggiore quantità di suture, la permanenza per mesi di un indurimento dietro la punta del naso, gonfiore e, in alcuni casi, la lesione della valvola nasale con conseguenti difficoltà respiratorie correggibili (in parte) con un secondo intervento.
Una alternativa è la rinoplastica cosiddetta aperta, molto usata soprattutto da chi ha poca esperienza di anatomia nasale che permette un'unica incisione intercartilaginea, ma non paramarginale lasciando immutato il rischio di lesione della valvola nasale.


Il limite di questa tecnica è la cicatrice alla base della columella che può restare evidente anche per anni, ed è un grave inestetismo.
Dopo quasi quarant'anni che mi dedico a questo tipo di chirurgia penso di avere abbastanza esperienza per sviluppare qualcosa di alternativo. Non certo di rivoluzionario, per carità. L'assenza di reali, importanti novità fino ad oggi è ampiamente giustificata dal fatto acclarato che non c'è più molto da dire di nuovo su come eseguire una rinoplastica. E in quest'ottica quello che vado a descrivere può essere effettivamente una novità.
Partendo dal concetto lapalissiano che meno incisioni si eseguono minore è il traumatismo, sugli ultimi circa quaranta interventi, fino ad oggi, ho sperimentato l'incisione paramarginale come unica via di accesso.
Questo approccio può far sentire il chirurgo lievemente a disagio in un primo momento. Disagio più psicologico che altro, dato dall'abitudine  all'accesso classico che da' un'ampia esposizione del campo operatorio. In realtà, avendo sufficiente dimestichezza con l'anatomia, da questa unica via è possibile accedere a tutte le strutture desiderate, apportando qualunque tipo di correzione, nessuna esclusa. Per piccole correzioni equivale ad una via extra-mucosa, realmente atraumatica. In più non interessa la valvola nasale eliminando il rischio di deficit respiratori nasali. Non comporta infiltrazioni dure, edematose nella zona di passaggio tra punta e dorso, non ci sono raccolte fastidiose di croste ematiche e le fosse nasali, ad una ispezione post operatoria appaiono integre, libere da fenomeni infiammatori tipici del processo di riparazione. La sutura finale è molto più semplice, veloce e agevole e tutti i fenomeni post-traumatici tipici o sono assenti o ridotti ai minimi termini. Per quanto non abbia mai osservato complicanze emorragiche o infettive (non solo io, naturalmente), riducendo le dimensioni degli accessi chirurgici si riducono anche questi fattori di rischio pur se teorici
Può sembrare che una dimensione tanto ridotta della breccia chirurgica limiti le possibilità del chirurgo. Non è così.



Naso a sella tipicamente negroide. Con la tecnica descritta ho inserito un innesto di cartilagine prelevato dalla conca auricolare di generose dimensioni dopo avere modellato e innalzato la punta



La foto sopra mostra l'assenza di traumatismo nelle fosse nasali in II giornata.




Risultato finale. La foto si riferisce alla VI giornata dall'intervento, visibili i residui di colla del cerottaggio. E' visibile anche l'esito cicatriziale sul prolungamento retrocolumellare dell'incisione paramarginale.








L'assenza di traumatismo è documentata anche in questo caso, dove è stata eseguita una rino-settoplastica completa di osteotomie mediane e laterale e dove si apprezza la stessa incisone di accesso. 
L'immagine è stata presa in VI giornata alla rimozione dello splint contenitivo e del cerottaggio.
Naturalmente sono stati usati anche altri accorgimenti per evitare edemi ed ecchimosi, ma l'unica via di accesso ha facilitato il risultato.

martedì 4 aprile 2017

CAV CELL, LIPOSUZIONE NON CHIRURGICA O LIPOEMULSIONE. LA LIPOSUZIONE SENZA CANNULA

La liposuzione, quella che tutti intendono quando viene nominata appartiene ormai alla storia. Esiste solo come concetto, ma la sua esecuzione è profondamente cambiata nel volgere di alcuni anni. Siamo passati dalla Liposuzione con grosse cannule che trituravano e aspiravano il grasso alla Lipolaser, più solft ma ancora insoddisfacente come pure alle cannule a rediofrequenza che ho usato e abbandonato. Dire "La liposuzione? Oddio no, ho paura" ormai non ha più senso. Chi avesse paura si cerchi un motivo diverso per avere paura, i (pochi) incidenti che potevano verificarsi sono storia passata. Le complicanze erano legate alla fase di triturazione e aspirazione del grasso realizzata in un unico tempo. Oggi non c'è nemmeno più una triturazione, con lividi, ematomi e avvallamenti del tessuto. Il progresso è stato avere separato le due fasi tanto da rendere l'aspirazione del grasso addirittura facoltativa. Esiste uno strumento che con una sonda di 1,8 mm di diametro, da un unico, puntiforme ingresso realizza rapidamente lo scioglimento del grasso e di tutta la sua impalcatura fibrosa rendendolo simile a un gel. Una tecnica, nuova ed entusiasmante, che coniuga tutto quello che ogni paziente idealmente vorrebbe per eseguire l'eliminazione del grasso. Niente chirurgia, niente cannule   , nessun dolore, nessuna guaina di contenzione, nessun livido, nessun periodo di inattività, nemmeno un'ora, tutto in unica seduta e a prezzi da un terzo alla metà di una qualsiasi altra liposuzione. Sembra fantascienza ma è pura realtà. Tante mi chiedono: "Ma funziona?". Funziona perchè non può non funzionare. E' come lasciar cadere un uovo per terra e chiedersi se si romperà. Il tessuto adiposo esposto direttamente ad emissione ultrasoniche di forte intensità si liquefà all'istante. Se si decide di aspirarlo (e lo faccio sempre) si usa una cannula sottilissima, da 3 mm, che lo aspira come fosse un aspirapolvere, senza i famosi frenetici movimenti di avanti e indietro. Non restano segni visibili né ecchimosi. Tutta la procedura richiede non più di due ore dal Buongiorno alla paziente all'Arrivederci. 
Non è necessaria una sutura perchè l'accesso, unico, è talmente piccolo (poco più delle dimensioni di un ago) che basta un cerotto per un paio di giorni. Se la cute è rilassata si lascia riassorbire ed eliminare l'olio per vie naturali, nell'arco di alcune settimane, evitando che collassi e abbia il tempo di adeguarsi al minor volume. L'emulsione viene completamente riassorbita ed eliminata, a differenza del grasso triturato dal laser o dalla radiofrequenza che oltre a produrre fibrosi tende a ricondensarsi  lì dove si trovava. Se invece la cute è giovanile e tonica si può anche aspirarne una parte e velocizzare il raggiungimento del risultato finale. Tutta non è aspirabile perchè una percentuale di cellule adipose muore per apoptosi dopo alcuni giorni e aspirare tutto con una cannula va contro le intenzioni della metodica. Madre natura funziona meglio della tecnologia. Il principale pregio di questa tecnica è che la sonda non produce tunnel come qualsiasi cannula da aspirazione fa, ma scioglie il grasso in modo uniforme. Che è il migliore in assoluto fra tutte le altre tecniche perchè viene rispettato il sottocute, non ci sono inestetismi cicatriziali o aderenziali. L'area trattata conserva un aspetto morbido e naturale come se non ci fosse stata alcuna manovra ed è anche per questo che non servono pancere nè ogni altro tipo di bendaggio compressivo. Alcune pazienti mi raccontano di avere giocato a tennis nella stessa giornata o di avere fatto giri in bicicletta, incredibile! In ogni caso tutte al termine del trattamento tornano immediatamente alle loro occupazioni. 
La bontà della tecnica è testimoniata anche dal crescente numero di pazienti che si aggiungono alla lista, potendo evitare di fare i conti con l'estate che si avvicina. Non ci sono limitazioni di sorta.

Alcuni esempi.


Situazione pre-trattamento





Subito dopo il termine della procedura.


K




Trattandosi di un soggetto giovane, con cute tonica, si è proceduto a parziale aspirazione (peraltro modesta) del grasso di risulta. Fra alcune settimane sarà completamente modellata.










Risultato a circa venti giorni dal trattamento e a risultato definitivo non ancora acquisito

Situazione Pre


E dopo soli sei giorni


Un caso limite




Dopo alcuni mesi dall'unica seduta





Un caso molto semplice di una sportiva professionista che non riusciva a eliminare i fianchi





E' tutto molto semplice, forse banale e chi legge o ascolta tende a restare sconcertato e magari dubbioso, pensando che sia troppo facile per essere vero. E' ASSOLUTAMENTE VERO 

martedì 16 febbraio 2016

LIFTING DEL SOPRACCIGLIO E BLEFAROPLASTICA

E' il lifting che, come si usa dire, accende lo sguardo.  Sconosciuto ai più, semplice, veloce, privo di rischio, ambulatoriale, che restituisce risultati dall'ineguagliabile rapporto costo/beneficio.  
Le pazienti si presentano chiedendo una blefaroplastica, una rinoplastica, una liposuzione. Quale mai chiede un lifting del sopracciglio?
 La paziente tipo è quella che si presenta chiedendo appunto una blefaroplastica, frutto di autodiagnosi dopo avere letto chissà quanto e chissà che cosa, avere chiesto alle amiche e dopo frequentazione di vari forum. A quel punto per cominciare la visita. Si appoggia un dito sulla coda del sopracciglio e se ne apprezza la mobilità. Quando è cedevole in modo evidente e quando basta sollevarlo per far quasi scomparire il problema palpebra..."Cara Signora lei non ha bisogno di una blefaroplastica ma di un lifting del sopracciglio e poi, forse, anche di una blefaroplastica. Una blefaroplastica da sola, in queste condizioni, darebbe risultati molto scadenti, uno sguardo triste e fra poco sarebbe di nuovo al punto di partenza". Il seguito del colloquio è soggetto a molteplici canali di possibilità ed è inutile focalizzarsi su questi.
   

Foto di esempio di situazione temporale compromessa con effetti negativi sulla palpebra.


.

Risultato a tre mesi di intervento combinato su palpebra superiore e regione temporale.





Esempio di blefaroplastica ben eseguita ma sbagliata nella strategia di approccio. Lo sguardo è spento, triste e la pelle si ammucchia sui canti esterni dell'occhio annullando il ringiovanimento cercato.





Lo stesso soggetto dopo correzione chirurgica della regione temporale immediatamente dopo l'intervento, pochi minuti. E' già ben evidente come lo sguardo sia più profondo e sia migliorato il ringiovanimento di tutta l'area perioculare.





Un volto notissimo e "molto curato". Ma non immune dal difetto descritto, a dimostrazione di come sia facile cadere in questo errore di valutazione.
Altro caso dimostrativo. Questo paziente chiedeva una blefaroplastica. Non gli ho fatto quanto richiesto ma semplicemente innalzata la regione temporale



L'esecuzione dura meno di un'ora in anestesia locale, non c'è bisogno di tagliare i capelli, nemmeno uno, non ci sono medicazioni visibili. E' possibile eseguirlo la mattina e andare a cena fuori la sera senza segni apprezzabili. Dovesse scapparci un lividino sarebbe di lieve entità e facilmente mascherabile con un correttore.


sabato 8 novembre 2014

FILI DI SOSPENSIONE

  Tutti li conoscono o ne hanno sentito parlare. Sono in circolazione da più di vent'anni, tempo ne hanno avuto.  Dopo una lunga evoluzione   il mercato offre il filo giusto per   ogni tipo di problema. Questo è il punto. Non esiste il prodotto, il filo, buono per tutti gli usi ma un filo  per ogni problema.  I fili sono semplicemente una opportunità in più rispetto a una chirurgia. Scegliere poi è semplicemente la conclusione di un percorso logico che tiene conto, prima di tutto, di chi abbiamo di fronte e delle sue esigenze, di ogni tipo. Di risultato, di budget di spesa, di qualità dei tessuti, condizioni psicologiche di fronte a qualunque strategia, di cultura e chi più ne ha più ne metta. E' questo il concetto fondamentale che sta alla base di ogni progetto per avere un buon risultato ma che soprattutto sia condiviso dalla paziente. Non c'è un filo migliore dell'altro, anche se certamente le preferenze del medico, le sue convinzioni,  abitudini, le caratteristiche del filo in relazione al problema da risolvere interpretato dall'esperienza del medico hanno il loro peso.  L'aspetto più deleterio, sempre per un risultato ottimale, è la guerra dei prezzi. Purtroppo la domanda principe sta diventando "quanto costa?". E il compromesso sul costo finale è la premessa per un cattivo risultato. Mi sono stati proposti prodotti dell'Est europeo a 5 euro contro i circa 500, e anche più, richiesti per una provenienza ufficiale. La conclusione è che bisogna fidarsi del medico e diffidare del prodotto a buon mercato, andando a chiedere preventivi a destra e a manca per trovare quello che costa meno. La probabilità di trovare quello che costa poco è la stessa di prendere una bidonata come risultato. 

Indicazioni e limiti.

Intanto è da escludere dal trattamento quella popolazione (spesso femminile) che ragiona solo su base ansiosa, spaventate solo all'idea di un "pezzo di spago" nella pelle. 
Escludiamo poi  le paladine del non invasivo e naturale, altro cult spesso rappresentato dalle figliastre di madre natura.
Molta attenzione ad un'altra pericolosa popolazione. Quella dei forum. Dove sotto pseudonimo scrivono spesso (di solito stupidaggini epocali) degli imbonitori professionisti per indirizzare il pubblico verso chi li/le paga (qualcuno l'ho smascherato, mi piacerebbe poter fare i nomi) o le rappresentanti di una delle predette categorie.
Di quello che resta, la popolazione intelligente e di buonsenso,  mai abbastanza numerosa, bisogna distinguere quelle a pelle giovanile, elastica e con buona consistenza da quelle con pelle anelastica, a "pelle moscia", tanto per dirla in modo "chiaro e scientifico"., . Queste ultime sono da trattare in   modo chirurgico classico oppure da lasciar stare. Non avranno mai buoni risultati, saranno fonte di mugugni e lamenti a meno di non sottoporsi a lunghi trattamenti rivitalizzanti (quelli veri, non le punturine)

Perchè questa distinzione?

Perchè bisogna sfatare un concetto che sembrerebbe a prima vista molto intuitivo. Il filo traziona, tira, solleva e sostiene il tessuto, chiaro e limpido. Non è così, nemmeno un pò. Il filo traziona, tira su, è vero, può provocare anche  un temporaneo, piccolo arricciamento della pelle. Che se è elastica e in quanto tessuto vivo, col tempo, poco tempo, subirà un riassorbimento, un accorciamento di fatto rendendo stabile il risultato indipendentemente dalla presenza del filo di trazione. Ecco perchè ci vuole una pelle se non giovane almeno giovanile. Ed è anche uno dei motivi che rendono truffaldini quei fili che chiamano biostimolanti e/o rivitalizzanti. Prodotti che costerebbero quasi nulla venduti a prezzi folli sotto questa veste.  Hanno il difetto di provocare una forte fibrosi che rende poi  il tessuto insensibile  e refrattario a successivi trattamenti liftanti. 
Queste descritte, fra il serio e il faceto, sono le principali problematiche di questi prodotti, così come ho potuto constatare in anni di uso pratico al di là di quanto sostiene la pubblicità delle ditte che li commercializzano. 
Un discorso a parte meritano i fili elastici o suture elastiche, che non aggrappano, non trazionano ma sollevano molto di più in modo permanente e definitivo. Meglio le immagine di un risultato difficile da raggiungere con qualunque metodica che tanti discorsi.









 Per il resto il discorso è sempre lo stesso, la medicina estetica è sempre medicina, prima la diagnosi poi la terapia. Se la diagnosi è sbagliata la terapia non funzionerà.



Un prima e un dopo di una tipica applicazione di un filo di trazione. E' evidente il generale ringiovanimento dell'area facciale coinvolta.
Il posizionamento dei fili è rapido, indolore e mini o micro-invasivo, come usa oggi.
Per rispondere a una domanda (purtroppo) molto frequente, "ma poi si vedono per trasparenza?". La risposta è che sarebbe come vedere gli occupanti di una casa per trasparenza attraverso i muri.
Buoni fili a tutte.

Informazioni personali

Viareggio, Lucca, Italy
Medicina e Chirurgia Estetica. Chirurgia testa-Collo, plastica, ricostruttiva, estetica, maxillo-facciale

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