Tutti li conoscono o ne hanno sentito parlare. Sono in circolazione da più di vent'anni, tempo ne hanno avuto. Dopo una lunga evoluzione il mercato offre il filo giusto per ogni tipo di problema. Questo è il punto. Non esiste il prodotto, il filo, buono per tutti gli usi ma un filo per ogni problema. I fili sono semplicemente una opportunità in più rispetto a una chirurgia. Scegliere poi è semplicemente la conclusione di un percorso logico che tiene conto, prima di tutto, di chi abbiamo di fronte e delle sue esigenze, di ogni tipo. Di risultato, di budget di spesa, di qualità dei tessuti, condizioni psicologiche di fronte a qualunque strategia, di cultura e chi più ne ha più ne metta. E' questo il concetto fondamentale che sta alla base di ogni progetto per avere un buon risultato ma che soprattutto sia condiviso dalla paziente. Non c'è un filo migliore dell'altro, anche se certamente le preferenze del medico, le sue convinzioni, abitudini, le caratteristiche del filo in relazione al problema da risolvere interpretato dall'esperienza del medico hanno il loro peso. L'aspetto più deleterio, sempre per un risultato ottimale, è la guerra dei prezzi. Purtroppo la domanda principe sta diventando "quanto costa?". E il compromesso sul costo finale è la premessa per un cattivo risultato. Mi sono stati proposti prodotti dell'Est europeo a 5 euro contro i circa 500, e anche più, richiesti per una provenienza ufficiale. La conclusione è che bisogna fidarsi del medico e diffidare del prodotto a buon mercato, andando a chiedere preventivi a destra e a manca per trovare quello che costa meno. La probabilità di trovare quello che costa poco è la stessa di prendere una bidonata come risultato.
Indicazioni e limiti.
Intanto è da escludere dal trattamento quella popolazione (spesso femminile) che ragiona solo su base ansiosa, spaventate solo all'idea di un "pezzo di spago" nella pelle.
Escludiamo poi le paladine del non invasivo e naturale, altro cult spesso rappresentato dalle figliastre di madre natura.
Molta attenzione ad un'altra pericolosa popolazione. Quella dei forum. Dove sotto pseudonimo scrivono spesso (di solito stupidaggini epocali) degli imbonitori professionisti per indirizzare il pubblico verso chi li/le paga (qualcuno l'ho smascherato, mi piacerebbe poter fare i nomi) o le rappresentanti di una delle predette categorie.
Di quello che resta, la popolazione intelligente e di buonsenso, mai abbastanza numerosa, bisogna distinguere quelle a pelle giovanile, elastica e con buona consistenza da quelle con pelle anelastica, a "pelle moscia", tanto per dirla in modo "chiaro e scientifico"., . Queste ultime sono da trattare in modo chirurgico classico oppure da lasciar stare. Non avranno mai buoni risultati, saranno fonte di mugugni e lamenti a meno di non sottoporsi a lunghi trattamenti rivitalizzanti (quelli veri, non le punturine)
Perchè questa distinzione?
Perchè bisogna sfatare un concetto che sembrerebbe a prima vista molto intuitivo. Il filo traziona, tira, solleva e sostiene il tessuto, chiaro e limpido. Non è così, nemmeno un pò. Il filo traziona, tira su, è vero, può provocare anche un temporaneo, piccolo arricciamento della pelle. Che se è elastica e in quanto tessuto vivo, col tempo, poco tempo, subirà un riassorbimento, un accorciamento di fatto rendendo stabile il risultato indipendentemente dalla presenza del filo di trazione. Ecco perchè ci vuole una pelle se non giovane almeno giovanile. Ed è anche uno dei motivi che rendono truffaldini quei fili che chiamano biostimolanti e/o rivitalizzanti. Prodotti che costerebbero quasi nulla venduti a prezzi folli sotto questa veste. Hanno il difetto di provocare una forte fibrosi che rende poi il tessuto insensibile e refrattario a successivi trattamenti liftanti.
Queste descritte, fra il serio e il faceto, sono le principali problematiche di questi prodotti, così come ho potuto constatare in anni di uso pratico al di là di quanto sostiene la pubblicità delle ditte che li commercializzano.
Un discorso a parte meritano i fili elastici o suture elastiche, che non aggrappano, non trazionano ma sollevano molto di più in modo permanente e definitivo. Meglio le immagine di un risultato difficile da raggiungere con qualunque metodica che tanti discorsi.
Per il resto il discorso è sempre lo stesso, la medicina estetica è sempre medicina, prima la diagnosi poi la terapia. Se la diagnosi è sbagliata la terapia non funzionerà.
Indicazioni e limiti.
Intanto è da escludere dal trattamento quella popolazione (spesso femminile) che ragiona solo su base ansiosa, spaventate solo all'idea di un "pezzo di spago" nella pelle.
Escludiamo poi le paladine del non invasivo e naturale, altro cult spesso rappresentato dalle figliastre di madre natura.
Molta attenzione ad un'altra pericolosa popolazione. Quella dei forum. Dove sotto pseudonimo scrivono spesso (di solito stupidaggini epocali) degli imbonitori professionisti per indirizzare il pubblico verso chi li/le paga (qualcuno l'ho smascherato, mi piacerebbe poter fare i nomi) o le rappresentanti di una delle predette categorie.
Di quello che resta, la popolazione intelligente e di buonsenso, mai abbastanza numerosa, bisogna distinguere quelle a pelle giovanile, elastica e con buona consistenza da quelle con pelle anelastica, a "pelle moscia", tanto per dirla in modo "chiaro e scientifico"., . Queste ultime sono da trattare in modo chirurgico classico oppure da lasciar stare. Non avranno mai buoni risultati, saranno fonte di mugugni e lamenti a meno di non sottoporsi a lunghi trattamenti rivitalizzanti (quelli veri, non le punturine)
Perchè questa distinzione?
Perchè bisogna sfatare un concetto che sembrerebbe a prima vista molto intuitivo. Il filo traziona, tira, solleva e sostiene il tessuto, chiaro e limpido. Non è così, nemmeno un pò. Il filo traziona, tira su, è vero, può provocare anche un temporaneo, piccolo arricciamento della pelle. Che se è elastica e in quanto tessuto vivo, col tempo, poco tempo, subirà un riassorbimento, un accorciamento di fatto rendendo stabile il risultato indipendentemente dalla presenza del filo di trazione. Ecco perchè ci vuole una pelle se non giovane almeno giovanile. Ed è anche uno dei motivi che rendono truffaldini quei fili che chiamano biostimolanti e/o rivitalizzanti. Prodotti che costerebbero quasi nulla venduti a prezzi folli sotto questa veste. Hanno il difetto di provocare una forte fibrosi che rende poi il tessuto insensibile e refrattario a successivi trattamenti liftanti.
Queste descritte, fra il serio e il faceto, sono le principali problematiche di questi prodotti, così come ho potuto constatare in anni di uso pratico al di là di quanto sostiene la pubblicità delle ditte che li commercializzano.
Un discorso a parte meritano i fili elastici o suture elastiche, che non aggrappano, non trazionano ma sollevano molto di più in modo permanente e definitivo. Meglio le immagine di un risultato difficile da raggiungere con qualunque metodica che tanti discorsi.
Per il resto il discorso è sempre lo stesso, la medicina estetica è sempre medicina, prima la diagnosi poi la terapia. Se la diagnosi è sbagliata la terapia non funzionerà.
Un prima e un dopo di una tipica applicazione di un filo di trazione. E' evidente il generale ringiovanimento dell'area facciale coinvolta.
Il posizionamento dei fili è rapido, indolore e mini o micro-invasivo, come usa oggi.
Per rispondere a una domanda (purtroppo) molto frequente, "ma poi si vedono per trasparenza?". La risposta è che sarebbe come vedere gli occupanti di una casa per trasparenza attraverso i muri.
Buoni fili a tutte.
Salve, per sollevare gli angoli della bocca va bene "il filo" oppure è consigliabile qualche altra tecnica?
RispondiEliminaPer sollevare gli angoli della bocca può bastare una goccia di botulino associato a un banale filler. Per avere risultati positivi con dei fili di trazione conta molto la consistenza dei tessuti della regione malare. Tessuti leggeri danno migliori risultati. Molto meglio una sutura elastica, risultati stabili e migliori anche della chirurgia.
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