lunedì 12 settembre 2011

PARLIAMO DI CHIRURGIA ESTETICA...

...Non, subito, di un intervento in particolare, ma di chirurgia estetica in generale. Prima riflessione, tanto ovvia quanto confusa: una cosa è la chirurgia plastica altra è quella estetica. La prima ripara i danni secondari ad uno stato di malattia, la seconda opera su uno stato di normalità per trasformarlo in una normalità diversa. Ogni chirurgo, nella sua specialità, fa tutti i giorni della chirurgia plastica: quando sceglie dove e come fare un’incisione, quando sutura nel migliore dei modi o traspone dei tessuti per riparare un danno e ripristinare una funzione di organo. Non è un chirurgo plastico però tutti i giorni fa sempre, tra le altre cose, la stessa chirurgia plastica nel medesimo distretto di competenza. Il chirurgo plastico puro non ha un limite distrettuale perciò deve (o dovrebbe) conoscere tutto, cosa praticamente impossibile. Allora dovrà per forza fare delle scelte   e imparare a fare quelle. Altra cosa è la chirurgia estetica. Che da un punto di vista tecnico è ben poca cosa, nel senso di poco impegnativa. E’ piuttosto una chirurgia di precisione, con le sue regole a volte sofisticate in funzione di un risultato, appunto, estetico su un soggetto che certamente non era affetto da alcuna malattia se non, di solito, i segni del tempo e dell’età.  Questo naturalmente in linea generale, ma resta validissimo un concetto di base: il chirurgo, qualunque cosa faccia, è bene che abbia la maggiore confidenza possibile con la zona che si appresta a operare, confidenza che nasce solo dal continuo mettere mano sulla stessa zona. Dopo può fare qualunque cosa con la ragionevole aspettativa di un risultato positivo.
Premesso questo veniamo alla pratica quotidiana. La solita paziente tipo si presenta per una prima visita. O chiede direttamente un intervento (a volte a sproposito) oppure, in seguito al consiglio di un intervento, si retrae inorridita e spaventata dalla parola chirurgia. Che evoca troppe scene da trasmissioni televisive o rotocalchi fatte per stupire e non per informare (molto, ma molto spesso, quasi sempre il chirurgo se non ha il "cugino" giornalista paga per scrivere articoli che sotto una patina di informazione soft celano solo la pubblicità al proprio nome). In entrambi i casi questo vuol dire una cosa; questa paziente si è fatta da sola una diagnosi e prescritta una terapia. Quando si retrae è perché la proposta che le viene fatta contrasta  con le sue auto-indicazioni. In altre parole voleva sentirsi proporre esclusivamente quello che lei stessa aveva in mente. Il medico in questi casi ha due opzioni a disposizione: o fa il commerciante ed è abbastanza bravo da leggere direttamente nella testa della paziente le sue intenzioni e le propone in anticipo quello che lei vorrebbe o fa il medico e a costo di perdere la paziente (e la prestazione) agisce secondo scienza e coscienza. Ognuno tragga naturalmente le proprie conclusioni.
Quello che volevo sottolineare è un’altra cosa. Quando andate a farvi “vedere” per un fatto estetico è perché avete identificato un problema. Non focalizzatevi su qualcosa di precostituito che ha fatto la vostra amica o il personaggio televisivo ma cercate di ragionare in modo sereno (il meno possibile da donna che sceglie un detersivo insomma) valutando i pro e i contro. Non esiste un unico modo giusto per risolvere un qualsiasi problema mentre tutti gli altri sono sbagliati, c’è sempre, in tutti i casi, una scala di rimedi da un minimo a un massimo. Ogni rimedio, ogni tecnica vi dà qualcosa ma non tutto.  Quello che è da vedere e se quel qualcosa è abbastanza il che è un fatto puramente soggettivo. Quello che è abbastanza per voi può non esserlo per altre e viceversa. E uno dei rischi della chirurgia estetica è il volerla fare a tutti i costi. Pensare di risolvere solo ed esclusivamente con la chirurgia. Che non è mai vero. Qualunque problema estetico e medico in generale che comporti la chirurgia ha sempre, dico sempre, una fase chirurgica e una medica. Che devono essere adatte e adattate al singolo. Questo esclude in partenza l’intervento esterno delle amiche che consigliano, di solito a sproposito. E in ogni caso  non fatevi terrorizzare dalla parola chirurgia, valutatela per quello che è riferita a voi, sempre poca cosa in campo estetico e chirurgico in generale, che al massimo, qualunque cosa sia si risolve in pochi giorni di allontaneamento dal sociale e spesso nemmeno quello. Quello che conta è il risultato sulla vostra persona


1 commento:

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    http://oculoplasticabernardini.it/2294-blefaroplastica.html

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Viareggio, Lucca, Italy
Medicina e Chirurgia Estetica. Chirurgia testa-Collo, plastica, ricostruttiva, estetica, maxillo-facciale

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