giovedì 7 ottobre 2010

L’ACIDO IALURONICO: UN ILLUSTRE SCONOSCIUTO

Di solito la paziente si presenta e chiede che cosa è possibile fare per risolvere il suo problema estetico, "apparentemente" senza un'idea precisa. Ci sono quelle che chiedono espressamente l’acido Ialuronico come quelle che non lo nominano, ma aspettano che le venga proposto. Vuol dire che la sua popolarità è indiscussa. E se al medico si togliesse questo prodotto sarebbe come togliere le cartucce al cacciatore, dovrebbe arrangiarsi con l’arco e le frecce.  Su questo non ci sono dubbi. Lasciamo stare l’entroterra scientifico di questa sostanza. Basti sapere che è un costituente fondamentale della pelle e che non esistono allergie, a patto che sia prodotto da ditte serie e non  uno di quei prodotti low-cost (esistono, come esistono medici "estetici" non laureati) di importazione  illegale, costano poco ma...fanno anche peggio. Non basta avere in mano pennelli e colori per fare un bel dipinto, bisogna soprattutto saper dipingere.

Nella cultura popolare l’acido ialuronico serve a fare volume, a “riempire” come si dice, buono per le rughe e per “gonfiare” le labbra. Una volta riassorbito tutto torna come prima. Come sempre, questo è vero ma non del tutto. E allora parliamo di quello che non è vero. Sembra intuitivo, fin troppo, che se c’è una ruga, una depressione, cioè manca del volume, si inietta quello che manca, alla domanda, fino a pareggiare. Ecco, qui comincia quello che non è vero. Se questo fosse vero per “restaurare” un viso, limitatamente alle rughe, si potrebbe   impiegare una quantità variabile, non predeterminabile, di fiale fino a quantitativi mostruosi dove per mostruoso intendo oltre le 3-4 (e sono  generoso). E’ vero che esistono varie formulazioni di acido ialuronico per usi diversi, da quello più leggero a quello più grossolano, ma la proporzione fra il tipo di acido e la sua applicazione resta sempre quella. Dunque, chi si appresta a sottoporsi a un lavoro del genere chieda sempre questo tipo di valutazione in anticipo, non solo per il costo (che non è indifferente) ma anche e soprattutto perché una grossa quantità di materiale impiegata sarà facilmente sinonimo di un cattivo risultato. Un buon lavoro, per essere tale, deve richiederne una quantità minima altrimenti vuol dire che la scelta filler come rimedio non è corretta e ci "vorrebbe ben altro". Se il budget è la scriminante, come si dice, si parte male. Non perchè si debba per forza spendere (o investire) molto, ma perchè si dovrebbe fare soprattutto la scelta giusta.

Perché?

Le tradizionali fialette da 0,8-1 ml di prodotto, quei  jolly buone un po’ per tutto non emettono delle gocce che fanno volume (come in effetti è con una osservazione un po’ superficiale), ma come dei fili (così vanno considerati) di sospensione che sorreggono porzioni di tessuto. Questo dovrebbe essere il concetto giusto. Così facendo le quantità di prodotto utilizzato saranno minime  e la qualità del risultato massima, in proporzione inversa. Al contrario fare semplicemente volume per far scomparire le rughe può peggiorare la situazione. Dove si forma la ruga un pò di tessuto è morto per mancanza di ossigenazione, complice la mimica. L'acido ialuronico iniettato in eccesso fa pressione sul tessuto, chiude i capillari e incrementa la mancanza di sangue e ossigeno. Una volta che il prodotto è riassorbito (e con poco sangue è più facile avere il granuloma) la ruga può essere più profonda di prima.

Partiamo dall’inizio. Perché vi vedete le rughe? Perché i tessuti del viso invecchiando scendono, ovvio. No, non scendono, ruotano! Se guardate attentamente le vostre rughe vi accorgerete che tutte “indicano” una stessa direzione verso una zona ai lati del naso, il centro di rotazione di tutto il viso. Dunque quando trattiamo una ruga trattiamo il sintomo non la malattia. Ora, se in un viso dove i tessuti sono scivolati in basso e tutte le proporzioni si sono spostate in basso, aggiungere volume iniettando acido ialuronico per mascherare le rughe non farà che peggiorare l’equilibrio statico del viso, con la parte inferiore gonfia e quella superiore smagrita. Esattamente il contrario di quello che dovrebbe essere. Per correggere il tutto si dovrebbe arrivare a un’immagine che ricorda la mandibola di Marlon Brando quando interpretava il Padrino, non certo un risultato ideale.

Ecco l’uso corretto dell’acido ialuronico, stendere dei fili che, dall’alto in basso, sorreggono il tessuto, non riempiono. Un po’ il principio dei ponti sospesi, il filo di acido ialuronico tiene il tessuto in sospensione. Fare un lifting del sopracciglio con l’acido ialuronico ne alza la coda fino alle giuste proporzioni e distende le rughe ai lati dell’occhio meglio di qualunque altro rimedio, le zampe di gallina spariscono o si attenuano anche di molto senza andarle a riempire, operazione spesso controproducente e pericolosa. Tutto questo richiederà l’impiego di poco prodotto per un risultato ottimale.

A volte però la singola ruga è tanto profonda da essere diventata una vera e propria cicatrice. Questo sarà l’argomento di prossima discussione. L'acido ialuronico non solo come stucco ma come mattoni per una ristrutturazione più importante. V.di anche http://www.bellebella.sitonline.it/

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